Torna
all´indice
Identificazione
e interpretazione dei pattern sismici pre-eruttivi su vulcani effusivi ed
esplosivi
Coordinatore
scientifico del progetto
Warner
Marzocchi – Prof. Associato
INGV-Osservatorio
Vesuviano
Partecipanti al
progetto
UR#
|
AFFERENZA
|
RESPONSABILE
|
1
|
INGV-OV
|
Warner
Marzocchi
|
2
|
Univ.
Roma 3
|
Roberto
Scandone
|
3
|
INGV-CT
|
Susanna
Falsperla
|
4
|
INGV-Roma
1
|
Antonio
Piersanti
|
OBIETTIVI GENERALI
Gli
obiettivi generali sono suddivisi in due tasks.
Torna
all´indice
TASK
1
UR
PARTECIPANTI: UR1, UR2, UR3.
OBIETTIVI
I ANNO
-
Implementazione
di un database sismico-vulcanologico a scala globale.
-
Inizio
dello sviluppo di codici numerici matematico-statistici per l´analisi
multivariata da effettuare sul database.
-
Analisi
dell´attività sismica che accompagna l´eruzione del Mt St Helens
-
Selezione
e preparazione dei data set dell´Etna e dello Stromboli.
RISULTATI
I ANNO
-
Implementazione
del database di Benoit & McNutt relativo all´attività sismica in
aree vulcaniche. In particolare, si sono aggiunti i dati relativi ai
precursori delle eruzioni vulcaniche con VEI ³4 avvenute nell´ultimo mezzo
secolo.
-
Sviluppo
di codici informatici per omogeneizzare i dati raccolti con quelli del
database di Benoit & McNutt.
-
Inizio
della costruzione del database globale relativo all´attività sismica in
aree vulcaniche in un formato compatibile con i codici numerici di analisi
multivariata. I codici sono stati sviluppati in FORTRAN.
-
Sviluppo
di alcuni codici numerici di Pattern Recognition. Il linguaggio utilizzato
è il FORTRAN. Fino ad ora si
sono sviluppati due codici basati sul K-nearest neighbor rule (codice KNN)
e sul Binary Decision Tree algorithm (codice BDT).
-
Inizio
di simulazioni numeriche per verificare le reali potenzialità dei codici
di Pattern Recognition sviluppati. In particolare, si è posta e si porrà
particolare attenzione alle performance dei diversi codici di analisi
multivariata nel trattamento di dataset con pochi dati e aventi
distribuzioni statistiche discrete e non gaussiane.
-
Studio
critico delle applicazioni della Pattern Recognition nell´ambito
geofisico, con particolare attenzione al caso della previsione degli
eventi sismici e vulcanici.
-
Pianificazione
di una strategia futura per l´utilizzo di tali codici numerici di
Pattern Recognition in ambito internazionale, all´interno del programma
WOVOdat project coordinato dal dr. Christopher Newhall, dell´USGS.
-
Analisi
dell´accoppiamento tra sismicità regionale ed eruzioni esplosive in
collaborazione con l´unità di ricerca coordinata dal dr. Piersanti
(TASK 2). I risultati ottenuti indicano che le eruzioni vulcaniche con VEI
³5
sono significativamente legate alla sismicità regionale che avviene 0-5 e
circa 30 anni prima l´eruzione. Le distanze tra terremoti e vulcaniche
possono anche essere mille chilometri. Si è ipotizzato che il legame sia
dovuto alla propagazione dello sforzo co- e post-sismico. Una tale futura
modellazione sarà uno degli obiettivi comuni di questa unità e di quella
coordinata dal dr. Piersanti.
-
Modellizzazione
dell´evoluzione temporale delle maggiori eruzioni esplosive ed
applicazione all´eruzione del Mt St Helens. L´analisi della sismicità
che ha accompagnato l´eruzione del St Helens dimostra il comportamento
viscoelastico delle pareti della camera magmatica con tempi di
rilassamento dell´ordine dei mesi. Nel corso dell´eruzione la risposta
delle pareti ad un rapido svuotamento e decompressione della camera è
analogo a quello di un
contenitore rigido e la sismicità profonda è causata dal raggiungimento
di una decompressione
dell´ordine di 5-10 MPa in periodi di tempo dell´ordine di poche ore.
Se la decompressione avviene su tempi più lunghi (dell´ordine dei
giorni/mesi) prevale il riaggiustamento elastico senza attività sismica.
Per
lo Stromboli, la raccolta dei
dati è stata curata con riferimento alle seguenti fenomenologie:
Eventi
parossistici.
Sono state rianalizzate le registrazioni sismiche relative alle sequenze
esplosive, rapide successioni di explosion
quakes associate ad un vistoso incremento dell´ampiezza del tremore
vulcanico. Il materiale raccolto comprende sia registrazioni cartacee che
digitali inerenti stazioni a corto periodo ed a larga banda.
Tremore
vulcanico.
In concomitanza con particolari momenti dell´attività eruttiva del
vulcano, sono state selezionate ampie finestre temporali per uno studio
sulla polarizzazione del tremore (vedi rif. 2 e 5).
Sismicità
locale.
Prendendo spunto da risultati di una nostra ricerca già conclusa, è
stata estesa al 1999 l´analisi della sismicità crostale a carattere
locale che abbraccia circa un secolo di osservazioni da catalogo.
L´aggiornamento ha rivelato evoluzioni spazio-temporali delle sorgenti
sismiche dei terremoti localizzati all´interno dell´edificio
vulcanico, che aprono nuove prospettive nello studio dei meccanismi
sismogenetici in quest´area.
Per
l´Etna la nostra ricerca è
stata indirizzata allo studio di:
Eventi
a lungo periodo.
La raccolta, che è in fase di avvio, è mirata all´identificazione di
questi particolari eventi sismici nel corso dell´eruzione etnea iniziata
il 12.07.2001. I dati verranno anche utilizzati per approfondire lo studio
delle interazioni fra meccanismi di fratturazione fragile ed eventuali cracks
riempiti di fluidi, a completamento di studi già avviati (vedi rif. 6).
Tremore
vulcanico.
La raccolta dei dati interessa un´ampia finestra temporale
caratterizzata da episodi di fontane di lava ed intensa attività
stromboliana. Il set selezionato costituisce un utile riferimento per
l´inquadramento delle fenomenologie parossistiche che hanno preceduto
l´inizio dei fenomeni fratturativi ed effusivi in corso (vedi rif.1 e
4).
PRODOTTI
DELLA RICERCA
-
n° 2
pubblicazioni su riviste internazionali
-
n° 8
pubblicazioni su riviste nazionali, atti, presentazioni a convegni,
rapporti tecnici, etc
-
3
codici di calcolo
Torna
all´indice
TASK
2
UR
PARTECIPANTI: UR4
OBIETTIVI
I ANNO
Sviluppo e
perfezionamento del modello sferico, viscoelastico, stratificato ed
autogravitante di deformazione co- e postsismica al fine di renderne
possibile l´applicazione allo studio delle possibili interazioni tra
attività sismica ad alto rilascio energetico ed attività vulcanica
esplosiva.
RISULTATI I ANNO
Il
modello di deformazione co- e postsismica di partenza [Piersanti
et al., 1995; 1997] e´ stato sviluppato e perfezionato sotto vari
aspetti. Inizialmente lo si è reso in gradi di calcolare lo sviluppo
temporale del campo di stress associato ad un evento sismico su scala
locale [Nostro et al., 2001] utilizzando un approccio ibrido geometria
sferica/geometria piana applicabile, con buona approssimazione, su scala
locale. Il passo successivo, è stato quello di passare dall´approccio
ibrido sferico/piano ad un approccio completamente in geometria sferica
che permettesse di calcolare l´evoluzione del tensore dello sforzo
associato ad un evento sismico in qualsiasi punto del volume terrestre.
Dal punto di vista numerico, la difficoltà maggiore nel realizzare un
progetto di questo genere consiste nell´altissima precisione numerica
richiesta per calcolare le componenti armoniche del tensore degli sforzi
per gradi armonici fino a 10.000, necessari per assicurare la convergenza
della soluzione in tutte le configurazioni oggetto delle nostre indagini.
In particolare, rispetto alle componenti del campo di spostamento, in
geometria sferica il calcolo completo del tensore degli sforzi implica la
conoscenza delle derivate seconde angolari delle funzioni armoniche
sferiche che sono estremamente critiche dal punto di vista della
precisione numerica. Successivamente al raggiungimento di questo
obbiettivo, i nostri sforzi si sono diretti principalmente in due
direzioni. Da una parte, abbiamo dato il via ad una serie di prime
applicazioni allo studio del trasferimento di sforzo dalle strutture
sismiche a quelle vulcaniche, simulando l´effetto di tutti i terremoti
con magnitudo superiore o uguale a 7 (circa 800), avvenuti nell´ultimo
secolo, sulle strutture vulcaniche che hanno dato luogo alle più grandi
eruzioni esplosive degli ultimi anni (VEI ³
5). Dall´altra, per poter effettuare simulazioni di maggiore complessità
(maggiore dettaglio spazio-temporale, introduzione di ulteriori complessità
reologiche, simulazioni modellistico-statistiche utilizzando cataloghi
sismici sintetici), stiamo operando il porting e, successivamente,
l´ottimizzazione dei nostri codici numerici su di un cluster di
supecomputers vettoriali/paralleli NEC SX4.-IBM SP2.
PRODOTTI
DELLA RICERCA
-
2
pubblicazioni su riviste internazionali
-
5
presentazioni a convegni
-
realizzazione
e messa a punto dei pacchetti numerici SferoPiano e VEI (Vulcan Earthquake
global Interaction). Si tratta di codici piuttosto complessi: VEI è un
pacchetto di parecchie migliaia
di righe di programmazione ed una simulazione realistica richiede un tempo
macchina su un server scalare di alto livello che va da un giorno ad un
mese.
ELENCO
PUBBLICAZIONI
W. Marzocchi, 2001. Remote seismic
triggering of large explosive
eruptions. J. Geophys. Res., in
stampa.
Scandone R., Giacomelli L, 2001. The slow
boiling of magma chambers and the dynamics of explosive eruption,
in stampa J. Volcanol. Geoth.
Res.
Scandone R., Giacomelli
L, 2000, Il risveglio dei vulcani esplosivi, Le Scienze, 386, 90-97.
Scandone R., Giacomelli
L, 2000, The temporal evolution of explosive eruptions, Atti Convegno
GNGTS, Roma, Ottobre 2000, (abstract)
A. Bonaccorso, J.C.
Bousquet, N. Bruno, G. Budetta, T. Caltabiano, S. Calvari, D. Carbone, M.
Coltelli, R. Corsaro, P. Del Carlo, C. Del Negro, S. Falsaperla, F. Greco,
G. Lanzafame, D. Patanè, M. Pompilio, E. Privitera, G. Puglisi, R.
Romano, S. Spampinato (2000). L´Etna: stato del vulcano al giugno 2000 e
prospettive di attività. Rapporto Istituto Naz.
Geof. Vulcan., 55 pp.
S. Falsaperla (2001). Shallow and deep
origin of fluid replenishment at Stromboli (Italy): insights from seismic
data. Agreement on scientific cooperation DFG-CNR, Final report, Prot. N.
039214, 7 pp.
S. Falsaperla & C.
Cardaci (2000). Seismic activity at Stromboli in 1996. In stampa su Acta
Vulcanol., 12, 1, 109-111.
S. Falsaperla, D. Patanè,
E. Privitera, S. Spampinato (2000). Seismic
monitoring of Etna. In: “Mt. Etna: the state of the volcano at June 2000
and overview of activity”. Presentato
nella sessione poster del Giubileo dei Ricercatori sul tema: "Contribution
of earth science to the mitigation of natural hazards", Roma 6 – 10
Settembre, 2000.
S. Falsaperla & H. Langer (2000).
Long-term dynamics of eruptive activity at Stromboli volcano (Italy):
insights from volcanic tremor data. Presentato
al Fall Meeting di San Francisco, 15 – 19 Dicembre, 2000, EOS Trans. AGU
Fall Meet. Suppl., 81: V52F.
S. Falsaperla,
E. Privitera, B. Chouet, P. Dawson (2001). Analysis
of long period events recorded on Mt. Etna (Italy) in 1992, and their
relationship with eruptive activity. Sottoposto a J. Volcanol. Geoth. Res.
Nostro, C., A. Piersanti and M. Cocco,
Normal fault interaction caused by coseismic and postseismic stress
changes, J. Geophys. Res, in stampa, 2001.
Casarotti E., A. Piersanti, F. P. Lucente
and E. Boschi, Global postseismic stress diffusion and fault interaction
at long distances, Earth Plan. Sci. Lett.
in stampa, 2001.
Casarotti, E., A. Piersanti, F. P.
Lucente and E. Boschi, Global postseismic stress diffusion and fault
interaction at long distances, riassunto esteso
XIX conv. G.N.G.T.S., 2000.
Casarotti, E., A. Piersanti, F. P.
Lucente and E. Boschi, Global postseismic stress diffusion and fault
interaction at long distances, AGU Fall Meeting, 2000.
Marzocchi, W., E. Casarotti, and A.
Piersanti, Large remote earthquakes promote the occurrence of large
explosive eruptions, AGU Fall Meeting, 2000.
Casarotti, E., A. Piersanti, F. P.
Lucente, Global postseismic stress diffusion and fault interaction at long
distances, XXVI EGS Assembly, 2001
Torna
all´indice
Creazione
di Cartografia tematica in aree vulcaniche
Coordinatore
scientifico del progetto
Maria Teresa
Pareschi - Direttore CNR
Centro per
la Geologia Strutturale
e Dinamica
dell´Appennino, Via S. Maria 53, 56126, Pisa.
Partecipanti al
progetto
UR#
|
AFFERENZA
|
RESPONSABILE
|
1
|
CNR-CGSDA
|
Pareschi
Maria Teresa
|
2
|
art.
23 CSGSDA-CNR
|
Favalli
Massimiliano
|
3
|
Borsita
|
Marina
Bisson
|
4
|
assegno
ricerca CNR-CGSDA
|
Sulpizio
Roberto
|
5
|
assegno
ricerca Dipartimento di Scienze della Terra, Pisa
|
Zanchetta
Giovanni
|
OBIETTIVI I
ANNO
Gli
obiettivi del primo anno erano:
-
La
creazione (o completamento) di DEM per i principali vulcani attivi italiani
-
Valutazione
della pericolosità per fenomeni controllati dalla morfologia.
-
Valutazione
di volumi dei collassi laterali delle Isole Eolie.
-
Creazione
di un Sito Internet (DEM e dati morfologici)
RISULTATI I ANNO
-
Realizzazione
di DTM per le isole Eolie
E´ stato realizzato un
DEM delle Isole Eolie con passo 5m, comprensivo anche della parte
batimetrica. I dati sono stati ottenuti a partire da 253 fotogrammi
(230mmx230mm) alla scala effettiva 1:23,000, datati 1994-95. L´errore
altimetrico è inferiore ai 2m. Per l´area del cono dell´Isola di
Vulcano si sono usati dati di Achilli et al. (1998), con un errore
altimetrico inferiore ai 50cm.
La parte batimetrica
(avente un´estensione di 2700km2) è stata ricostruita a partire da punti
dell´IGM, disponibili lungo rotte distanti da qualche decina ad alcune
centinaia di metri l´una dall´altra, in funzione della distanza dalla
costa, radiali e parallele alle coste stesse. E´ stato sottomesso un
lavoro sulla ricostruzione del DTM delle Eolie, comprendente sia la parte
emersa che batimetrica, oltre che un lavoro su rivista nazionale,
presentazioni a convegni ecc.
I dati di Vulcano sono
stati utilizzati, unitamente ad immagini MIVIS, per una analisi delle zone
alterare dal punto di vista idrotermale.
-
Identificazione
e ricostruzione dei volumi di debris avalanches alle Eolie.
A partire dal DEM sono
state individuate le nicchie di distacco e la parte a mare del deposito di
numerose debris avanches alle isole Eolie. Si tratta di una identificazione
completamente nuova in alcuni casi, in altri si modificano proposte
avanzate, o, rispetto ai dati di letteratura, viene completata
l´informazione grazie alla parte batimetrica. Si sono stimati i volumi
delle debris avalanches individuate e si è identificato una zona
potenzialmente soggetta a un collassamento nella parte nord del cono di
Vulcano. Lo slittamento a mare potrebbe essere causa di danni notevoli,
legati in particolare a un´onda di tsunami. E´ stato sottomesso un
lavoro in cui si identificano le debris avalanches, i volumi relativi (con
l´analisi combinata del DTM emerso e dei depositi a mare) e le età
attraverso una datazione delle formazioni precedenti e successive.
-
Completamento
di un TIN di dettaglio della Regione Campania.
Il TIN è stato realizzato
per l´intera regione. E´ di grande risoluzione. Per la sua realizzazione
si sono usate curve di livello e punti quotati sparsi, applicando per
l´interpolazione un algoritmo che pensiamo di brevettare. I dati ricavati
hanno permesso di realizzare analisi morfologiche di propensione al dissesto
sia al Vesuvio, che sugli Appennini verso Est (valle del Clanio), sottovento
rispetto alle eruzioni pliniane del Vesuvio. I risultati sono stati oggetto
di un articolo pubblicato su Geology e recentemente di un articolo in press
su Geomorphology. I dati del DTM sono stati usati anche per la simulazione
degli alluvionamenti nella zona a Nord del Vulcano.
-
Creazione
di un Sito Internet (DEM e dati morfologici)
Per quanto riguarda la
realizzazione del sito web, su cui consultare i DEMs dei vulcani Italiani ed
eventualmente dampare i dati, e in generale il progetto per la messa in rete
di cartografia tematica, lo schema di riferimento è stato disegnato, ma non
ancora implementato. Questo è dovuto al fatto che avevo avuto una
assegnazione nel primo anno di 120 mil., di cui 28 mi sono stati dati
direttamente presso il mio Centro e gli altri su fondi direzione. Di questi
ultimi ho potuto spendere L.20.545.994. I restanti fondi non sono risultati
disponibili. Mancano all´appello dunque circa 72 milioni che non mi hanno
consentito di comprare il software di base per la messa in rete e la
realizzazione del sito.
PRODOTTI
DELLA RICERCA
-
n°
pubblicazioni su riviste internazionali (2 submitted)
-
n°
pubblicazioni su riviste nazionali, atti, presentazioni a convegni, rapporti
tecnici, carte, etc
ELENCO
PUBBLICAZIONI (includendo lavori in stampa e sottomessi)
Pareschi M.T., Favalli M., Giannini F.,
Sulpizio R., Zanchetta G., Santacroce R. May 5, 1998, Debris flows in
circumvesuvian areas (Southern Italy), insights for hazard assessment,
Geology, 28, 7, 639-642.
Pareschi M.T., L.Cavarra, M.Favalli,
F.Giannini, 2000, GIS and
Volcanic Risk management, Natural
Hazard, 21, 361-379.
Pareschi, Santacroce, Sulpizio, Zanchetta,
Volcanoclastic debris flows in the Clanio Valley (Campania, Italy): Insight
for the assessment of hazard potential, Geomorphology, accepted.
Mazzarini F., Pareschi M.T., Sbrana A.,
Favalli M., Fulignati P., Surface hydrothermal alteration mapping at Vulcano
Island using MIVIS data, Internation Journal of Remote Sensing, 2001, 22,
11, 2045-2070.
Pareschi M.T., G.Stefani, A.Varone,
L.Cavarra, F.Giannini, A GIS for the archaeological area of Pompeii,
Volcanoes Earthquakes & archaeology, McGuire WG, Griffiths DR, Hancock
PL, Stewart IS (eds), The Archeology of Geological Catastophes, Geological
Society of London, Special Publications, 2000, 171, 143-158.
M.Favalli, M.T.Pareschi, L.Sinapi,
M.Bisson, A.Mori, A morphometric model of the Aeolian Islands, Geodinamica
Acta, submitted
M.Favalli, R.Mazzuoli, M.T.Pareschi,
Large landslides on the volcanic flanks of Aeolian Islands (South Italy)
evidenced by DEM images: inferences on natural hazards, submitted
F.Mazzarini, M.T.Pareschi,
Uso dei dati MIVIS per il rilevamento dell´alterazione idrotermale in aree
vulcaniche attive: l´esempio dell´isola di Vulcano, Seminario “I dati
Iperspettrali MIVIS: ricerca e applicazioni”, 7-8 Giugno 2000, GISFORM,
Colorno (Pr).
M. Favalli,
F.Mazzarini, M.T. Pareschi, Simulation
of Volcanic plume dispersion at Mt.Etna (Sicily, Italy), 2001 General
Assembly of the EGS, Nice, 26-30 March, 2001.
M.T.Pareschi, GIS tecnology for Volcanic
risk management and mitigation, NATO Advanced Research Workshop, GIS for
Emergency Preparedness and Health Risk Reduction, Budapest, 22nd-25th April
2001, pag. 32.
M. Favalli, G.Graziani, M.T. Pareschi, M.
Ranci, The simulation of non explosive volcanic emissions: the case of the
SO2 from the Etna crater, Seventh International Conference on Harmonisation
within Atmospheric Dispersion Modelling for Regulatory Purposes, 28-31 May,
2001, Belgirate (Lake Maggiore), Italy
M.T. Pareschi,
M.Rosi, A.Meriggi, GIS and Volcanic Risk Management, abstract
accepted for oral presentation at the International conference: Cities on
Volcanoes, 12-16 February 2001, New Zealand.
Leoni F.M., Pareschi M.T., Santacroce R.,
Sulpizio R., Zanchetta G, Volcanoclastic debris flows in circumvulcanic
areas: the May 5-6 1998, event in the Campanian region, Italy, II
International Conference: Cities on Volcanoes, New Zeland, 12-16 February
2001.
S. Barontini , S. Cavazza, M.T. Pareschi
, G. Zanchetta , Delineation of
sin-eruptive floods in circumvesuvian plain, 2001 General Assembly of the
EGS, Nice, 26-30 March, 2001.
M.T. Pareschi, M. Favalli,
F. Giannini, M. Bisson, A. Meriggi, Modello altimetrico delle isole Eolie,
IAC, Firenze, 2001.
M.Favalli, A. Mori,
M.T.Pareschi, L.Sinapi, Il
modello tridimensionale dell´arcipelago Eoliano, un esemio di integrazione
tra rilievo fotogrammetrico e batimetrico, Bollettino SIFET, in press.
Torna
all´indice
|