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Conoscenza
delle Parti Sommerse dei Vulcani Italiani e Valutazione del Potenziale
Rischio Vulcanico
Coordinatori
scientifici del progetto
Francesco
Latino Chiocci - Prof. Associato
Dip.
Sc. Della Terra - Università di Roma “La Sapienza”
Michael
Marani, Ricercatore
CNR
- Istituto di Geologia Marina di Bologna
Partecipanti al
progetto
UR#
|
AFFERENZA
|
RESPONSABILE
|
1
|
Dip.
Sc. della Terra - Univ. “La Sapienza”, Roma
|
Francesco
Latino Chiocci
|
2
|
CNR-
Ist. Geologia Marina, Bologna
|
Michael
Marani
|
3
|
CNR-Ist.
per la Tettonica Recente, Roma
|
Paolo
Tommasi
|
4
|
Dip.
Scienze Terra e Geol. Amb. Univ. di Bologna
|
Claudia
Romagnoli
|
5
|
CNR-Ist.
Geomare Sud — Napoli
|
Giovanni
de Alteriis
|
6
|
Osservatorio
Vesuviano — Napoli
|
Sandro
de Vita
|
7
|
Dip.
Scienze della Terra — Univ. “Federico II” Napoli
|
Maria
Rosaria Senatore
|
8
|
Dip.
Sc. Chimiche, Fisiche e Matematiche, Univ. Insubrica, Como.
|
Luigina
Vezzoli
|
OBIETTIVI GENERALI
Le
attività svolte nel primo anno dalle Unità di Ricerca coinvolte nel
progetto hanno riguardato prevalentemente l´organizzazione della ricerca, il
reperimento dei dati pregressi, lo svolgimento di alcune campagne a mare e a
terra, ed una analisi preliminare dei dati raccolti, essenzialmente rivolta
a meglio definire l´acquisizione dei dati nel secondo anno. Le attività
previste dalle diverse Task sono state rispettate pienamente sia dal punto
di vista scientifico che operativo.
L´unica variazione di rilievo è la mancata
operatività dell´Unità di Ricerca UNINA (i cui ricercatori hanno
peraltro svolto, non finanziati, alcune delle attività previste), cui non
si sono potuti trasferire i fondi del 1° anno a causa della variazione di
sede della Responsabile, Prof.ssa M.R. Senatore. E´ stata avanzata
richiesta all´INGV di variazione; i dettagli relativi sono illustrati nel
rapporto di task e nel Progetto Esecutivo per il II anno.
Nel Novembre 2001 si è svolto ad Ischia un incontro
scientifico nel quale si è illustrato in dettaglio lo stato delle
conoscenze e le tematiche di ricerca di ciascuna UR. Si sono avute
approfondite e proficue discussioni scientifiche su: tecniche di rilievo,
fattori significativi per le analisi di stabilità, problemi di integrazione
di dati terrestri e marini, possibili differenti interpretazioni dei dati di
base. Sono state approfondite tematiche riguardanti le differenti ricerche
da svolgere, le interazioni e mutue sinergie sia scientifiche sia operative
tra Unità di Ricerca, con la pianificazione delle campagne di rilievo,
specialmente a mare.
I principali obiettivi raggiunti nel corso del primo
anno (descritti nel dettaglio nella sezione successiva) sono: a) la messa a
punto di metodologie di integrazione di dati terrestri e marini alti/batimetrici
e di riflettività/backscatter, per ora solo applicati a dati a bassa
risoluzione, con il reperimento di materiale aereofotografico (anche
storico) e di remote sensing sottomarino. b) la definizione delle diverse
tipologie di instabilità presenti nelle tre Isole di Ischia, Vulcano e
Stromboli, differenti per estensione, tipo di processo e accessibilità del
sito. Per quanto riguarda ognuno dei tre casi sono stati individuati i
litotipi coinvolti e le possibili metodologie di indagine da adottare in
funzione delle specifiche situazioni logistiche e dei possibili meccanismi
di rottura e messa in posto dei depositi. c) la raccolta delle informazioni
ad oggi disponibili sui fondali degli apparati vulcanici oggetto dello
studio, con l´identificazione di aree e tematiche e tipo di informazioni
mancanti e quindi ancora da acquisire. d) l´esecuzione di alcune campagne
a mare (sui vulcani centrali, sui versanti di Ischia e di Stromboli) anche
in anticipo con quanto previsto nel piano triennale, approfittando di
crociere oceanografiche già organizzate in precedenza. A questo proposito
occorre ricordare che essendo i calendari nave preparati con un anno di
anticipo, solo nel 2002 si potranno avere campagne sui mezzi navali maggiori
del CNR (non finanziate dal progetto ma essenziali per la riuscita della
ricerca). Sono infatti state richieste tre campagne, separate ma coordinate,
dalle U.R. di Roma, Napoli e Bologna. e) la raccolta di campioni di roccia
sui versanti sommersi di alcuni edifici vulcanici (Marsili ed Ischia) che
permetteranno ai ricercatori che si occupano della petrografia e delle
interazioni con la geologia di terra di sviluppare delle prime ipotesi
sull´evoluzione degli apparati. f) la messa in posto (in realtà
finanziata su altro progetto ma essenziale per la definizione della
pericolosità vulcanica) di apparati OBS sui fondali del Tirreno
Meridionale. g) la produzione di carte geologiche del versante meridionale
dell´isola d´Ischia, da cui sarebbe partito il debris avalanche di
enormi dimensioni che si rinviene sui fondali. h) un prima modellizzazione
analogica dei meccanismi deformativi responsabili dell´evoluzione
vulcano-tettonica dell´Isola d´Ischia, in cui si inquadra l´evento del
debris avalanche.
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TASK
1 - Ricostruzione del modello tridimensionale della superficie (DTMM)
UR
PARTECIPANTI: UR3, UR1
Obiettivi I anno
- Raccolta ed organizzazione dei dati esistenti
sull´isola di Vulcano (DTM)
- Acquisizione e valutazione del materiale
fotografico esistente sull´isola d´Ischia per la ricostruzione di un modello
numerico tridimensionale.
-
Pianificazione di campagna di rilievo a terra ad integrazione dei
dati esistenti su Ischia.
-
Progettazione del volo fotogrammetrico per integrare il materiale
esistente su Ischia.
- Raccolta ed organizzazione di dati
batimetrici (multibeam) di campagne realizzate in precedenza dall´IGM e
dall´Ist. Idr. della Marina.
Risultati I anno
Ricerca ed acquisizione
del materiale cartografico esistente per le isole di Stromboli e Vulcano (in
collaborazione con la Task 2).
Acquisizione di DEM
dell´isola di Vulcano relativi al volo 1996 ed elaborati nell´ambito del
progetto “Sviluppo ed applicazione di tecniche di telerilevamento per il
monitoraggio dei vulcani attivi italiani”:
DEM in formato grid di
passo 1 metro del Cratere La Fossa ottenuto dal volo a scala 1:5000
DEM in formato grid di
passo 10 metri dell´intera isola ottenuto dal volo 1:10000
Elaborazione del DEM di
Vulcano per la generazione di carte a curve di livello e di profili
altimetrici di alcune aree interessate da fenomeni gravitativi nella zona
del cratere La Fossa.
Partecipazione alla
campagna di misura GPS per la realizzazione di una rete d´appoggio
fotogrammetrico al volo eseguito su Stromboli e Vulcano (Giugno 2001). I
dati raccolti saranno utilizzati per la generazione di un DEM dell´Isola
di Stromboli e per l´aggiornamento del DEM di Vulcano. Tali DEM verranno
messi a disposizione per la realizzazione dei DTMM (Progetto “Sviluppo ed
applicazione di tecniche di telerilevamento per il monitoraggio dei vulcani
attivi italiani”).
Sopralluogo sulle isole di
Vulcano e Stromboli e su alcune delle zone interessate da fenomeni
d´instabilità gravitativa, allo scopo di valutare la possibilità di
integrare dati fotogrammetrici aerei, con eventuali rilievi di
fotogrammetria terrestre da mare o da elicottero.
Sopralluogo sull´isola
d´Ischia per valutare la fattibilita´ di rilievi GPS e fotogrammetrici
terrestri su alcune localita´ di interesse, da realizzare ad integrazione
ed aggiornamento del materiale cartografico già disponibile. Sono in corso
di definizione accordi per la realizzazione di un rilievo di fotogrammetria
aerea a scala 1:10000.
Raccolta dei dati
batimetrici relativi alle isole di Stromboli e Vulcano (in collaborazione
con la Task 6), presso l´Istituto Idrografico della Marina Militare di
Genova. Tali dati sono stati digitalizzati utilizzando il software Pangea di
proprietà del suddetto istituto. La digitalizzazione è stata eseguita a
partire dai grafici di scandagliamento originali; sono state poi realizzate
carte batimetriche alle scale 1:25000-1:5000 Roma40-Gauss-Boaga e UTM-ED50.
Realizzazione di carte batimetriche di
dettaglio delle aree circostanti l´isola di Stromboli e Vulcano alle scale
1:25.000, 1:5.000 (Gauss Boaga – Roma 40) mediante digitalizzazione da
grafici di scandagliamento presso l´Istituto Idrografico della Marina
Militare di Genova. I dati saranno impiegati come base per la realizzazione
di modelli digitali del fondo marino da integrare a DTM terrestri.
Prodotti della ricerca
–
n. 1 pubblicazione
ELENCO
PUBBLICAZIONI
Anzidei M., Baldi P., F. L. Chiocci, M. Marsella,
E. Martorelli, A. Zanutta “Integrazione tra un rilievo fotogrammetrico
aereo e batimetria swath il DTMM (Digital Terrain and Marine Model) del
versante orientale e meridionale dell´Isola di Palmarola (Lazio)” (2001)
Bollettino della Societa´ Geologica Italiana.
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TASK
2 - Caratterizzazione geotecnica dei fenomeni di instabilità sottomarini e
dei fenomeni subaerei collegati
UR
PARTECIPANTI: UR3, UR1, UR8
Obiettivi I anno
- Analisi bibliografica e raccolta dei dati storici sui
fenomeni di instabilità.
-
Programmazione e realizzazione delle campagne a mare per il prelievo
dei campioni di Ischia, Vulcano e Vulcano (compatibilmente con la
disponibilità della nave: certa per Ischia, incerta per Vulcano e
Stromboli).
-
Ischia:
rilievo dei campioni, analisi dei parametri ricavabili e scelta dei modelli
di analisi del fenomeno di trasporto/flusso per debris avalanche per
ricostruire l´evoluzione del versante sommerso dell´isola.
-
Ricostruzione dei possibili scenari di messa in posto dei depositi
dei debris avalanche.
-
Vulcano:
sismica a rifrazione nell´area della frana del 1988.
-
Indagini geologiche a
mare con basso battente d´acqua da pontone e a terra nelle aree limitrofe.
-
Prelievo di blocchi per campionamento materiale prove geotecniche.
-
Rilievi strutturali dell´ammasso roccioso.
-
Back-analysis della frana del 1988 per ricavare caratteristiche
meccaniche in situ delle formazioni coinvolte.
-
Stromboli:
scelta dei modelli e prove per l´acquisizione dei parametri di imput delle
analisi numeriche.
Risultati I anno
-
Acquisizione dati:
Sono state intraprese e sono ancora
parzialmente in corso le seguenti attività.
a) acquisizione del materiale bibliografico
sulla geologia e sui fenomeni di instabilità dei siti esaminati e sulle
metodologie di modellazione e di caratterizzazione geotecnica adatte alle
particolari situazioni dei siti studiati.
b) Reperimento del materiale cartografico ed
aerofotografico prodotto nel corso degli anni necessario per lo studio dei
caratteri morfologici dei fenomeni di instabilità, per l´ubicazione delle
indagini e per l´analisi preliminare delle condizioni di instabilità
attraverso modelli numerici e/o analitici. Particolare attenzione è stata
rivolta all´acquisizione delle fotografie aeree riprese a distanza di
diversi anni (anche storiche) per osservare l´evoluzione della morfologia
a più lungo termine. A tale scopo sono state condotte ricerche in archivi
nazionali ed internazionali pubblici e privati in parte ancora in corso.
Questa attività è condivisa con la Task 1 della stessa UR interessata al
materiale aerofotogrammetrico per la restituzione (realizzazione di DEM
parziali o totali e successive elaborazioni).
Dai
rilievi in sito effettuati, è risultata la necessità di eseguire delle
riprese fotogrammetriche frontali delle aree instabili per una migliore
quantificazione dei volumi e degli elementi morfologici e strutturali che
possono essere utilizzati nello studio di instabilità, da eseguire nei
prossimi mesi. A tale scopo sono state individuate le aree di interesse per
questa attività, da realizzare in condivisione con la Task 1.
Per
lo studio delle caratteristiche morfologiche e strutturali delle aree
interessate da instabilità, sono state comunque effettuate delle riprese
stereoscopiche frontali da mare con camere non metriche sia a Vulcano sia a
Stromboli ad integrazione delle aerofoto esistenti.
Nel
corso del sopralluogo effettuato a giugno 2001 sono state meglio definite le
indagini geognostiche e geotecniche in sito e la caratterizzazione
fisico-meccanica dei materiali in laboratorio sulla base dei vincoli
logistici (accessibilità e sicurezza) e delle caratteristiche in sito dei
materiali coinvolti nei fenomeni. In particolare a Stromboli si prevede di
effettuare dragaggi a mare e prelievi a terra di materiale prodotto dalla
sciara in quantità sufficiente (alcuni m3) per modelli fisici e
prove di tilting test e di laboratorio su provini di grandi dimensioni. A
tale proposito si rende necessario l´uso di elicottero o barconi per il
carico del materiale.
Su
Vulcano sono stati individuati dei siti per prelevare nel settembre p.v. dei
campioni cubici ASTM in particolare aree accessibili ed allo stesso tempo
rappresentative dei materiali della successione presente sul fianco NE della
Fossa interessato dalla frana del 1988. E´, inoltre, in fase di
organizzazione per settembre-ottobre p.v. una campagna di sondaggi con
prelievo di campioni ed esecuzione di prove pressiometriche, prove
penetrometriche dinamiche continue ed indagini geofisiche sulla sommità
dell´area della frana. Per l´esecuzione delle indagini è stata
richiesta la disponibilità dell´elicottero, da adibire al trasporto delle
attrezzature sul versante, utilizzato in precedenza dalla Protezione Civile
per altre operazioni di indagine e controllo alle Eolie.
-
Interpretazione e modellistica:
Sono stati discussi, per Ischia e Stromboli, dei possibili scenari
evolutivi su cui basare le analisi della fase di innesco di fenomeni di
instabilità sottomarina e sono state conseguentemente individuate le
metodologie di analisi con cui costruire dei primi modelli di taratura.
Sulla
base dei rilievi effettuati, dell´analisi delle foto aeree acquisite e
delle foto stereoscopiche frontali effettuate da mare, è in corso uno
studio per localizzare e circoscrivere i fenomeni di instabilità di più
vaste proporzioni e le zone soggette ad erosione diffusa su vaste aree, per
l´Isola di Stromboli. Lo scopo è di individuare le aree di alimentazione
dei fenomeni di instabilità e trasporto sottomarini. Parallelamente si
stanno analizzando tutte le informazioni di tipo batimetrico e geofisico per
ora messe a disposizione degli altri task in attesa di integrarle con le
nuove indagini programmate a partire dal prossimo autunno-inverno.
Relativamente
a Vulcano è in corso un´analisi delle caratteristiche morfologiche
dell´edificio della fossa basata su osservazioni in situ, letteratura
precedente , studio delle foto aeree e delle foto stereoscopiche frontali
prese nel corso dei rilievi. Si stanno eseguendo inoltre delle analisi di
stabilità preliminari con modelli tridimensionali all´equilibrio limite
basate sui modelli topografici già in nostro possesso.
Realizzazione
di mappe alla scala 1:50.000 (UTM WGS 84) del debris avalanche ischitano
mediante l´integrazione di dati sonar a scansione laterale a grande
copertura (Tobi) a dati batimetrici a bassa risoluzione.
La
realizzazione delle carte è stata eseguita attraverso la ricostruzione di
un modello digitale del fondo marino, ed operazioni di “draping” con
sonogrammi sonar.
-
Altro:
Preliminarmente all´esecuzione di una campagna di
prelievo di campioni a mare, si è evidenziata l´opportunità di eseguire un
sopralluogo geotecnico, eventualmente accompagnato dalla raccolta di dati
geofisici (georadar ed eventualmente geoelettrica), al fine di definire la
reale significatività e la possibilità operativa di realizzare carotaggi
di sufficiente lunghezza. Sulla base dei risultati del sopralluogo e dei
rilievi preliminari, la campagna di prelievo di campioni potrà essere
posposta al 2° anno (come già indicato nel rapporto di primo semestre).
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TASK
3 - Indagini sulle porzioni sommerse dell´Isola d´Ischia
UR
PARTECIPANTI: UR5, UR7, UR1
Obiettivi I Anno:
- Revisione e
integrazione dei dati esistenti (TOBI e batimetria interferometrica) ed
individuazione dei settori da sottoporre a ulteriori indagini.
- Prima parte
dell´esecuzione di campagne in mare (con Urania e con mezzo minore) con
acquisizione di dati batimetrici multifascia, sismici, multicanale ad alta
risoluzione, magnetometrici e di campioni del fondale.
Risultati I anno
Un
dataset iniziale di dati geofisici e geologici è stato acquisito nel corso
della campagna oceanografica “GMS00_05”
eseguita dall´11 al 26 ottobre 2000 con la N/O “Urania” (capomissione:
G. de Alteriis).
-
Interpretazione ed elaborazione geofisica:
I
rilievi batimetrici sono stati integrati con i sondaggi puntuali
digitalizzati dalle carte nautiche pubblicate dal IIM (Istituto Idrografico
della Marina) e georeferenziati su datum WGS84 per ottenere un quadro
preliminare dei principali elementi morfologici che insistono sul settore
ovest e sud dell´isola tra le isobate 150-1000 m circa. La topografia del
fondo ottenuta, pur nei limiti offerti dalla sua risoluzione, mostra che: a)
l´isola rappresenta solo il 30% emerso di un intero apparato vulcanico
sviluppato in senso E-W; b) nell´offshore ovest, due trends strutturali
comprendono allineamenti di edifici monogenici più o meno conservati
orientati E-W e WSW-ENE; c) nell´offshore sud si intravedono sulla
scarpata superiore numerose concavità e rilievi isolati che possono
costituire indizi di instabilità del versante. La topografia
“single-beam” ottenuta costituisce quindi una base di lavoro molto utile
per pianificare le successive indagini multi-beam.
E´ iniziata l´interpretazione del
dataset acquisto con il side-scan-sonar lungo la base della scarpata a sud
di Ischia tra 600 e 1100 metri di profondità. La gestione delle immagini
digitali sss viene realizzata con il software ISISã
(Triton Elics). Lo scopo è quello di definire in dettaglio la facies
“hummocky” (a blocchi) già investigata con il rilievo TOBI.
L´interpretazione procede congiuntamente all´analisi dei profili
sub-bottom Chirp. Sono stati rilevati blocchi di dimensioni variabili dalla
decina a pochi metri di diametro. I blocchi emergevano da una matrice
fangosa piuttosto omogenea dal punto di vista acustico con a luoghi
strutture da corrente in corrispondenza degli “hummocks”. Non sono stati
generalmente osservati blocchi di dimensioni inferiori al metro. Alcuni
blocchi maggiori superano agevolmente i 50-100 m di diametro e si elevano
per più di 25-30 m sul fondale. E´ in corso un tentativo di definire, su
base statistica, la distribuzione dimensionale dei blocchi all´interno del
deposito. L´ apparente assenza dei blocchi sub-metrici e la stratigrafia
mostrata dai profili sismici e sub-bottom Chirp (seppur di qualità mediocre
dato l´alto indice di diffrazione) suggeriscono l´idea che buona parte
del deposito e in particolare il pezzame minore sia sepolto sotto i fanghi
pelagici attuali e olocenici e che solo i blocchi maggiori emergano da tale
matrice. Tale interpretazione, ancora preliminare, è supportata per ora
dalla sequenza incontrata dal carotaggio C848 effettuato sul limite
orientale del debris avalanche in corrispondenza dello sbocco del canyon
Magnaghi.
E´
stato avviato il processing di alcuni profili sismici a sorgente airgun e
watergun sia monocanale che multicanale con lo scopo di verificare se
possibile lo spessore del debris avalanche. Il processing è specificamente
finalizzato a minimizzare la perdita di risoluzione verticale dovuta alla
degradazione delle alte frequenze lungo la colonna d´acqua (spesso
superiore a 1000 m) ed alla riduzione della forte diffrazione prodotta dalla
topografia accidentata. E´ comunque in programma l´acquisizione di
ulteriori profili sismici nel corso del 2002 con sorgente airgun.
In
collaborazione con la Task 1 è stato realizzato un draping a partire da
dati batimetrici già esistenti (generalmente bassa risoluzione).
Per
la realizzazione del draping è
stata seguita la seguente metodologia:
-
digitalizzazione di carte batimetriche a bassa risoluzione per la creazione
di file .dat/. xyz
- creazione del DTM marino realizzando
superfici con modelli a triangoli mediante i programmi: Microstation 95/J,
Descartes, Tmodel
-
operazione di draping attraverso i programmi: Descartes, Artlantis.
Sono
state quindi realizzate carte alla scala 1:50.000 (UTM WGS 84) del debris
avalanche ischitano, che hanno permesso una maggior comprensione dei
lineamenti correlati ai fenomeni d´instabilità a media grande scala.
Si tratta di una metodologia innovativa che agevola notevolmente
l´interpretazione dei dati side scan sonar permettendo di differenziare i
lineamenti osservati tra quelli morfologici e quelli prodotti dalla
tipologia del fondale (natura dei sedimenti, presenza di substrato roccioso
sub-affiorante ecc.)
Viste
le grandi potenzialità fornite dall´approccio integrato batimetria-sonar
a scansione laterale è prevista la realizzazione del draping utilizzando
dati batimetrici e sonar ad alta risoluzione.
Prodotti della ricerca
-
n. 1 dataset di batimetria a fascio singolo riferita a Datum WGS84 e
con posizionamento di alta precisione (DGPS) e standard IHO (International
Hydrographic Organisation) nell´offshore Nord, Ovest e Sud dell´isola
d´Ischia tra le isobate di 150m e 1100 m circa
-
n. 1 comunicazione a congresso internazionale EGS, Nizza, 2001:
De
Alteiis G., Bruno P. P., Florio G. - Interpretation of geophysical data of
the Ischia island (Italy Tyrrhenian sea) during GSM00_05 cruise -
-
E´ in preparazione una pubblicazione estesa da sottoporre ad una
rivista di geologia marina o di vulcanologia che descriva tutti i dati
raccolti nel corso della campagna GMS00_05 con particolare riferimento
all´offshore sud.
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TASK
4 - Analisi della pericolosità delle porzioni sommerse
dei vulcani dell´arco Eoliano, di Ustica e dei monti sottomarini
centrotirrenici (Marsili e Vavilov)
UR
PARTECIPANTI: UR2
Obiettivi I anno
- Analisi dei dati pregressi ed interpretazione dei dati
multibeam.
- Individuazione di aree vulcaniche non note.
-
Riconoscimento dei centri vulcanici sommersi a bassa profondità
pericolosi per il loro potenziale esplosivo.
- Pianificazione di campagne di ricerca in mare (Tirreno
meridionale).
- Rapporto preliminare dei risultati conseguiti
Risultati I anno
-
Acquisizione dati:
Sono
state portate avanti alcune delle attività operative del progetto
nell´ambito di una crociera effettuata nel 2000. In particolare, fra il 30
Novembre e 13 Dicembre 2000, durante la crociera TIR-2000, sono stati
effettuati numerosi dragaggi sui fianchi centrali e meridionali del Monte
Marsili per completare la campionatura già iniziata nel Maggio 1998. I
campioni di roccia recuperati sono stati pari a circa 80% dei tentativi di
campionatura e complessivamente di notevole importanza date le profondità
massime raggiunte (~3000 m) e la qualità dei recuperi. La preparazione dei
campioni per le successive operazioni di analisi petrografica e geochimica
e´ attualmente in fase avanzata. Nel corso dell´anno, verranno effettuate le
analisi petrografiche e geochimiche dei campioni recuperati.
Come
valore aggiunto alla crociera, in collaborazione con l´Istituto GEOMAR di
Kiel e l´Università di Amburgo, sono stati deposti 14 OBS/OBH sul fondale
del bacino del Marsili. Questo rappresenta un primo esperimento per lo
studio dei caratteri tettonici e, possibilmente, vulcanici del bacino.
Interpretazione:
E´
in fase avanzata la preparazione dei campioni recuperati nella campagna
TIR-2000 dal vulcano Marsili che saranno sottoposti ad analisi geochimiche e
petrografiche nel corso dell´anno. I dati ottenuti verranno confrontati con
quelli derivanti dalle campionature precedenti per confermarne le
interpretazioni che sono oggetto di una pubblicazione e varie comunicazioni
a congressi nazionali ed internazionali.
In
particolare, sono state recuperate lave basaltiche nelle porzioni più
profonde del vulcano Marsili, mentre la zona sommitale si rivela essere
composta da lave più evolute (andesiti e andesiti basaltiche). Si e´
dimostrato che i basalti sono di due tipologie, geochimicamente distinte, e,
tramite simulazioni petrologiche, che le andesiti sommitali derivano, per
differenziazione all´interno dell´edificio, da uno dei tipi di basalto.
Questi risultati permettono quindi una migliore conoscenza dei meccanismi di
crescita del vulcano e, inoltre, offrono la possibilità di riconoscere
processi interni che sono potenzialmente fonti di instabilità.
E´
in atto la fase preliminare di recupero dei dati registrati dagli OBS/OBH.
Questi dati (sebbene disposti a scala regionale nel bacino Marsili) offrono
una possibilità di verificare l´esistenza di vulcanismo sottomarino attivo,
attraverso le registrazioni degli OBH. Inoltre, costituiscono un data-set di
aggiunta per la comprensione della dinamica litosferica nella zona di
retro-arco Tirrenica, anch´essa oggetto di una pubblicazione sottomessa.
Prodotti della ricerca
-
n° 2 pubblicazioni su riviste internazionali
-
n° 2 pubblicazioni su riviste nazionali, atti, etc.
ELENCO
PUBBLICAZIONI
Marani M.P., Trua
T. Thermal restriction and slab
tearing at the origin of a super-inflated spreading ridge (Marsili volcano,
Tyrrhenian Sea), J. Geophys.
Res., In press.
Trua T., Serri G.,
Marani M.P., Renzulli A., Gamberi F. Volcanological
and petrological evolution of Marsili seamount (Tyrrhenian Sea, J. Volc. and
Geotherm. Res., In press.
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TASK
5 - Indagini sulla porzione sommersa dell´apparato dell´Etna
UR
PARTECIPANTI: UR2
Obiettivi
I anno
- Analisi dei dati progressi.
-
Individuazione dei fattori che provocano l´instabilità dei vulcani,
e la loro classificazione
- Pianificazione della campagna in mare.
- Rapporto preliminare dei risultati conseguiti
Risultati I anno
-
Acquisizione dati:
Sono in fase di elaborazione i dati di
riflettivita´ multibeam dell´area marina antistante il vulcano. Questi dati
forniscono la base per la costruzione di un modello digitale del terreno per
l´individuazione dei processi gravitativi e tettonici attivi nella zona.
Inoltre, nuovi dati di sismica multicanale acquisiti nello Ionio
nord-occidentale, antistanti la costa Siciliana, saranno disponibili nel
corso del 2001.
-
Interpretazione:
I
fattori d´instabilita del vulcano Etna gia riconosciuti da lavori
precedenti, sono stati approfonditi per permettere la pianificazione di una
campagna in mare efficace al raggiungimento degli obbiettivi del task. Sono
in corso l´analisi e interpretazione dei dati batimetrici e geofisici
(magnetometria e sismica) gia disponibili nello Ionio settentrionale. Questi
dati hanno permesso di individuare una valle sottomarina caratterizzata da
flussi gravitativi ad azione erosiva e di trasporto di materiale (debris
avalanche) nell´area sotto-costa del Etna. L´orientamento della zona di
flusso sembra essere controllata da una faglia con andamento NW-SE, ben
evidente morfologicamente. Piu al largo, questa linea tettonica, confermando
la sua recente attivita, causa una deviazione dell´attuale Canyon di
Messina.
Poco
piu a sud, sempre antistante l´edificio Etneo, dati multibeam hanno messo in
evidenza una nicchia di distacco di una frana a blocchi (rock avalanche) che
interessa una estesa area della scarpata superiore, fra le profondita di 700
e 1200 metri.
-
Altro:
La realizzazione della campagna geofisica a
mare per l´indagine dei settori antistanti l´apparato etneo verrà posposta
al secondo anno (come già comunicato nel rapporto di primo semestre).
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TASK
6 - Indagini sulle porzioni sommerse di Stromboli e Vulcano
UR PARTECIPANTI: UR2, UR4, UR1
Obiettivi I anno
- Stromboli:
Interpretazione
ed integrazione dei diversi di tipi di dati esistenti ed individuazione di
aree chiave da sottoporre ad ulteriori indagini.
Progettazione
di campagne in mare per l´acquisizione mirata di dati nuovi.
-
Vulcano:
Revisione dei dati batimetrici e sismoacustici esistenti.
Progettazione
di campagne in mare per l´acquisizione mirata di dati nuovi.
Risultati I
anno
- Acquisizione
dati:
Nel
corso di due campagne di ricerca eseguite nel 2000 e 2001, sono stati
affrontati alcuni degli obbiettivi di questo task da parte dell´U.R.
IGM-CNR. La pianificazione delle campagne e´ stata effettuata sulla base
dell´interpretazione dei dati batimetrici di dettaglio (multibeam), e di
dati di sidescan sonar a traino profondo (MAK) acquisiti dall´U.R CNR-IGM,
nel 1994, 1996 e 1999. In particolare, durante la crociera TIR2000,
effettuata fra il 30 Novembre e 13 Dicembre 2000, sono stati acquisiti
profili CHIRP sonar sul versante profondo settentrionale dell´Isola di
Stromboli, e, in via esplorativa, sono stati successivamente effettuati
alcuni carotaggi. I due recuperi hanno interessato l´area distale del cuneo
di frana della Sciara del Fuoco e la porzione centrale del bacino Marsili.
Inoltre,
durante la crociera GEOSTAR 2001, sono stati ritagliati alcuni giorni
(campagna VST-01 dal 21 Aprile al 28 Aprile) per effettuare un rilievo SSS e
CHIRP sonar dei versanti dell´isola di Stromboli.
Sono stati acquisiti 300 km di linee di sidescan sonar ad alta
risoluzione, che offrono la copertura della scarpata sommersa
dell´edificio di Stromboli fra le una profondita´ di 200 e 1000 m. Il
rilevo side scan sonar e´ stato eseguito a copertura completa (overlap fra
profili di 400 m, swath totale di 600 m; la scala delle immagini sidescan
sonar e´ 1:3000 con una risoluzione di 0,75 m.
- Interpretazione:
In
accordo con gli obiettivi previsti dal progetto per il primo anno, l´attività
svolta dalle U.R. coinvolte nel task è consistita nella revisione dei dati
già acquisiti precedentemente sulle porzioni sommerse di Stromboli e
Vulcano e l´interpretazione preliminare dei nuovi dati.
Stromboli
L´U.R.
UNI-BO dispone di un fitto reticolo di profili batimetrici e sismici
(Sparker 1-4.5 kJ, con una spaziatura di 500-700 m fino a circa 2600 m di
profondità e di circa 2 km fino ai 3000 m) che dalla costa occidentale dell¹isola
si spingono fino al limite settentrionale del Canyon di Stromboli.
Informazioni sulle facies acustiche sono fornite da alcune linee di rilievi
ecografici a scansione laterale e a traino profondo (MAK-1 e TOBI);
campionature del fondale sono, inoltre, state effettuate mediante draga e
box-corer sulle principali strutture identificate. L´elaborazione e
l´analisi dei diversi dati disponibili ha permesso una dettagliata
ricostruzione del settore, mettendo in luce la sovrapposizione di più
dinamiche deposizionali che richiederanno di essere meglio caratterizzate
nel corso delle future indagini. In particolare:
-
l´ampio deposito a conoide, depostosi nel settore antistante la Sciara del
Fuoco a seguito degli eventi di collasso laterale che hanno coinvolto il
fianco occidentale dell´isola, è stato mappato fino ad una profondità di
oltre 2600 metri, dove raggiunge il fondo del Canyon di Stromboli provocando
la deviazione del relativo thalweg;
-
la superficie della conoide è apparsa interessata da deposizione recente,
probabilmente dovuta a flussi gravitativi e torbiditici. Una serie di lobi
divergenti, con continuità chilometrica, ricopre buona parte dell´area; la
loro natura deposizionale sarà oggetto di future investigazioni;
-
il canyon che costituisce il prolungamento in mare della depressione della
Sciara del Fuoco è sede di trasporto attivo ad alta energia. Esso, oltre a
convogliare in profondità un´ampia percentuale di prodotti vulcanogenici
provenienti dalla Sciara, riceve anche apporti (sotto forma di grossi
blocchi di lava) provenienti dal settore sommerso NW dell´isola. Alla loro immissione nel Canyon di Stromboli, i sedimenti
vulcanogenici provenienti dal fianco occidentale dell´isola sono soggetti
a fenomeni di diluizione e mescolamento da parte di correnti ricche di
detrito terrigeno, e raggiungono il Bacino del Marsili. Uno degli obiettivi
delle future ricerche sarà proprio quello di verificare se e come
l´alternarsi a Stromboli di fasi di attività vulcanica, fenomeni di
instabilità e periodi di relativa quiescenza, in cui prevalgono gli apporti
di origine continentale, possa essere registrato nei sedimenti bacinali.
Le
interpretazioni preliminarmente svolte sui profili e le stime
morfologico-volumetriche effettuate sono state utilizzate per simulazioni
numeriche relative all´evento di instabilità che ha dato luogo alla Sciara
del Fuoco e per lo sviluppo di un primo modello di generazione e
propagazione di onde di tsunami (Tinti et al., 2000).
I
nuovi dati acquisiti nell´ambito del task sono in corso di studio da parte
dell´U.R CNR-IGM. Da un primo studio preliminare, le carote recuperate
durante la crociera TIR2000, campionate rispettivamente nel bacino Marsili
(profondita´ di 3300 m) e nel fianco profondo nordoccidentale
dell´edificio di Stromboli (profondita´ 3000 m), risultano composte da
una successione stratigrafica costituita principalmente da livelli
torbiditici. Nella prima, i livelli sono costituiti principalmente da una
successione di numerose torbiditi volcanoclastitiche a spessori ridotti e a
grana generalmente fine. Un livello di tefra, individuato alla base della
carota, e´ stato campionato ed analizzato dall´U.R dell´Universita di
Pisa (che coordina il progetto GNV "Pericolosita´ del Vulcano
Stromboli" di cui fa parte l´U.R. CNR-IGM), allo scopo di stabilire la
sua provenienza. La seconda carote contiene livelli piu´ spessi costituiti
da vocanoclastiti a granulometria piu´ grossolana. Lo studio dei livelli
piu´ significativi di entrambe le carote, attraverso l´analisi
sedimentologica, geochimica e micropaleontologica e´ attualmente in corso
presso l´IGM-CNR.
L´interpretazione
preliminare dei dati sidescan sonar acquisiti da parte dell´U.R CNR-IGM,
durante la crociera VST01, integrati dai dati CHIRP acquisiti nella campagna
TIR2000, ha messo in luce i processi gravitativi attualmente in atto nelle
porzioni sommerse dell´edificio di Stromboli. In particolare, la zona
adiacente la Sciara del Fuoco e´ caratterizzata da un cuneo
vulcanoclastico di mare profondo costituito da materiale grossolano
organizzato in barre e canali longitudinali con disposizione a ventaglio. In
alcune aree blocchi con dimensioni fino a 50 m sono presenti sulla
superficie del cuneo. Altri cunei di mare profondo, costituiti da materiale
vulcanogenico grossolano, sono stati evidenziati nei fianchi occidentali e
meridionali dell´edificio di Stromboli caratterizzati da assenza di
piattaforma; anche in questi corpi deposizionali prevalgono forme di fondo
orientate longitudinalmente. Depositi vulcanoclatici fini sono presenti
nella porzione settentrionale dell´edificio caratterizzata dalla presenza
di una piattaforma; numerose superfici di distacco gravitativo sono la
testimonianza di frequenti franamenti sottomarini dovuti a una forte
instabilita´ dei sedimenti che originano l´arretramento del ciglio della
piattaforma.
Vulcano
La
revisione dei dati batimetrici e sismoacustici da parte dell´U.R UNIBO,
(circa 400 km di profili Sparker 1-4.5 kJ, in una maglia regolare con
spaziatura di circa 500 m) già´ acquisiti per l´isola di Vulcano ha
sostanzialmente confermato l´assetto asimmetrico dell´edificio vulcanico,
caratterizzato dalla presenza di una piattaforma di abrasione sommersa sul
solo fianco occidentale, più stabile. Il settore nord-orientale, al
contrario, mostra una morfologia più articolata ed è interessato
diffusamente da processi morfodinamici erosivi ed instabilità gravitative,
che sembrano influenzate da strutture disgiuntive a direzione NE-SW.
L´interpretazione
di dati morfobatimetrici di dettaglio (multibeam) e di riflettivita´ del
fondo marino da parte dell´U.R. IGM-CNR ha permesso di ricostruire la
distribuzione delle facies vulcaniche nella porzione sommersa orientale
dell´edificio di Vulcano. Sono state distinte facies vulcaniche primarie,
facies vulcanoclastiche risedimentate e facie sedimentarie vulcanogeniche
(Gamberi, 2001). Le facies vulcaniche primarie sono rappresentate
principalmente da una serie di coni vulcanici composti da lave a cuscino
localizzati a nordest della penisola di Vulcanello a una profondita´ di
circa 400 m. Un´analisi dettagliata della natura dei prodotti vulcanici
che compongono questi seamount e´ ancora in corso (Gamberi, Aprile 2001,
EUG XI). Le facies vulcaniche primarie giocano un ruolo principale nel
controllo della distribuzione delle altre facies e nello sviluppo dei
principali canyons sottomarini, caratterizzati dalla prevalenza di fenomeni
erosivi e di trasporto. Deposizione di materiale vulcanogenico avviene nelle
parti distali dei canyons, a causa della espansione laterale dei flussi e
della riduzione del gradiente. L´influenza dei processi attivi
sull´isola di Vulcano e´ particolarmente evidente nell´area adiacente
la Baia di Levante, dove, grandi quantita´ di materiale vulcanogenico
prodotto nella parte emergente dell´edificio sono trasportate da flussi
gravitativi sottomarini e depositati a formare un cuneo vulcanoclastico.
Nel
corso del 2002, sono state proposte campagne consecutive, da parte delle
U.R. IGM-CNR e UNIROMA, con coinvolgimento della U.R. UNIBO, per
l´acquisizione di dati sonar a scansione laterale, profili sismici e
campionature del fondale nell´area.
Realizzazione di carte batimetriche di
dettaglio delle isole di Stromboli e Vulcano alle scale 1:25.000, 1:5.000
(Gauss Boaga – Roma 40), mediante digitalizzazione di grafici di
scandagliamento presso l´Istituto Idrografico della Marina Militare di
Genova. I dati saranno impiegati come supporto di base per la realizzazione
di modelli digitali del fondo marino da integrare a DTM terrestri (in
collaborazione Task 1) e per operazioni di draping con dati side scan sonar
(creazione di DTM marini integrati a dati sonar a scansione laterale).
Prodotti della ricerca
- n° 2 pubblicazioni
su riviste internazionali
- n° 3 pubblicazioni su riviste naz., atti, a convegni,
rapporti tecnici, etc.
ELENCO
PUBBLICAZIONI
Gamberi
F. (2001). Volcanic facies associations in a modern volcaniclastic apron
(Lipari and Vulcano offshore, Aeolian Island Arc), Bull. Volcanol.,
published online.
Tinti
S., Bortolucci E., Romagnoli C. (2000). Computer simulation of tsunamis due
to sector collapse at Stromboli, Italy. J. Volcanol., Geotherm. Res., 96,
103-128.
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TASK
7 - Vulcanismo e Geologia strutturale dell´Isola di Ischia
UR PARTECIPANTI: UR6, UR8, UR1
Obiettivi I anno
- Ricerca e studio
bibliografico.
- Prima parte del rilevamento geologico di dettaglio
dell´area a sud di M. Epomeo.
- Redazione di una carta morfostrutturale preliminare,
basata sull´analisi di fotografie aeree.
-
Redazione di una carta del reticolo idrografico che fungerà da base
per la preparazione della carta di pericolosità per invasione da
debris-flow e mud-flow.
- Prima definizione della geologia di superficie e
dell´assetto morfologico e strutturale del settore meridionale
dell´isola d´Ischia.
-
Ricostruzione della storia vulcanica e deformativa di questo settore
dell´isola e suo inserimento nel quadro evolutivo più generale
dell´intera isola.
- Prima parte di definizione delle aree interessate dalle
differenti fenomenologie eruttive individuate.
- Campionatura di tutte le unità per le quali si prevede
di eseguire i diversi tipi di analisi ed avviare la preparazione dei
campioni per la successiva fase analitica.
- Stratigrafia dei depositi da mud flow e debris flow.
- Definizione delle aree interessate dalla deposizione di
debris flow e mud flow.
- Prima parte dell´esecuzione dei modelli analogici di
deformazione.
Risultati I
anno
Nella
parte emersa del complesso vulcanico insulare ischitano, il versante
meridionale del Monte Epomeo e´ individuabile come probabile area sorgente
dei fenomeni di instabilità registrati dai depositi di debris flow rilevati
sui fondali marini a sud dell´isola. Uno degli obiettivi principali del
Task 7 e´ stato quindi lo studio e l´analisi dei depositi di
debris-flow, debris-avalanche e mud-flow affioranti sul versante meridionale
del Monte Epomeo, perche´ solo un esame critico della loro composizione,
stratigrafia, distribuzione e cronologia fornisce elementi da interfacciare
con gli altri obiettivi del progetto, come la caratterizzazione geotecnica
dei materiali, la correlazione con l´attivita´ vulcanica coeva e la
ricerca del corrispondente subaereo al deposito marino. Abbiamo operato
attraverso: a) la ricerca bibliografica, b) il rilevamento stratigrafico e
strutturale in due campagne di terreno, c) l´analisi di fotografie aeree,
d) la ricostruzione della geologia, stratigrafia, morfologia, cronologia e
struttura dei depositi, e) la cartografia geologica.
Lo
studio bibliografico e´ stato riferito essenzialmente alle metodologie di
studio e alla descrizione di eventi simili in ambiente vulcanico e non
vulcanico. Il risultato della ricerca bibliografica e´ stato che esistono
pochi esempi in letteratura di studi di dettaglio per riconoscere e
descrivere tali eventi. Quindi lo studio di dettaglio portato avanti in
questo progetto comportera´ anche conoscenze ed innovazioni metodologiche
applicabili ad un modello generale e non solo alla problematica contingente
dell´isola d´Ischia.
E´
stato svolto un rilevamento geologico di terreno con cartografia a scala
1:5000 e lo studio litostratigrafico di 25 sezioni all´interno dei
depositi che costituiscono la copertura detritica del versante e che sono
derivati dai fenomeni di instabilità connessi al sollevamento della caldera
risorgente ischitana tra 33 ka fa e il presente.
La
ricostruzione stratigrafica e l´analisi delle lithofacies ha permesso di
individuare e caratterizzare circa 30 unità litostratigrafiche,
rappresentanti altrettanti corpi deposizionali generati da debris flow e
debris avalanche, intercalati a paleosuoli, depositi alluvionali, lacustri e
litorali e depositi piroclastici primari. Di ogni unita´ sono stati
prelevati campioni per l´analisi sedimentologia. Sono state inoltre
rilevati direttamente sul terreno tutti i dati possibili di spessore,
direzione di flusso e giacitura delle superfici di scorrimento.
La
datazione degli eventi e´ possibile solo dopo un esame critico della
sequenza stratigrafica e quindi alla localizzazione stratigrafica dei
possibili oggetti geologici databili. E´ stata quindi svolta una apposita
campagna di ricerca di paleosuoli e resti vegetali da sottoporre a datazione
14C. Purtroppo i contatti tra i corpi di debris flow nell´area principale
di accumulo sono quasi sempre erosivi e privi di paleosuoli e anche
all´interno dei depositi non sono stati rilevati resti vegetali. I
paleosuoli sono scarsamente sviluppati solo nelle aree di accumulo
marginali, dove in una sezione stratigrafica sono stati campionati e datati
due livelli carboniosi che hanno dato eta´ oloceniche.
E´
stata redatta inoltre una carta morfostrutturale preliminare, basata
sull´analisi di fotografie aere a scala 1:10.000, finalizzata
all´integrazione dei dati geometrici e strutturali dei depositi di debris
flow, delle superficie di scivolamento e del substrato vulcanico.
Lo
studio dell´andamento morfologico e strutturale del substrato e dei
rapporti tra quest´ultimo e i depositi di debris flow ha permesso di
definire le geometrie dei corpi deposizionali e delle superfici di
scorrimento. Sono stati individuati i corpi di debris flow più importanti
per volume ed estensione areale. E´ iniziata la digitalizzazione della
cartografia e dei dati geometrici e strutturali dei corpi rilevati sui quali
sara´ compiuta l´elaborazione per la definizione quantitativa dei loro
parametri fisici.
Durante
il primo anno di attività del progetto sono stati effettuati modelli
analogici di risorgenza intracalderica, con il fine di comprendere il
processo deformativo e le condizioni che possono controllare tale processo
(Acocella et al., 2000). Tali risultati sono stati successivamente integrati
con i dati di terreno precedentemente acquisiti ad Ischia (Acocella &
Funiciello, 1999), con il fine di inquadrare la dinamica ed il tipo di
risorgenza riconosciuta sull´isola. I dati acquisiti hanno permesso di
riconoscere il tipo di risorgenza ischitana (sollevamento a pistone di un
blocco rigido asimmetrico e sostanzialmente indeformato) come un caso limite
di risorgenza osservato negli esperimenti (Acocella et al., 2001). Tale tipo
di deformazione, comune anche ad altre risorgenze (ad es. Pantelleria)
sarebbe controllato dal rapporto tra lo spessore e l´ampiezza della crosta
sovrastante la camera magmatica
Prodotti della ricerca
- n° 1 carta geologica a scala 1: 5.000 del versante
meridionale del Monte Epomeo, isola d´Ischia;
- n° 1 carta morfostrutturale a scala 1:10.000 del
versante meridionale del Monte Epomeo, isola d´Ischia.
-
n. 2 pubblicazioni
ELENCO
PUBBLICAZIONI
Acocella
V., Cifelli F., Funiciello R. (2000) - Analogue models of collapse calderas
and resurgent domes. Journal of Volcanology and Geothermal Research, 104,
81-96.
Acocella
V., Cifelli F., Funiciello R. (2001) - The architecture of resurgent domes:
insights from analogue models. Journal of Volcanology and Geothermal
Research, in stampa.
ELENCO
COMPLETO PUBBLICAZIONI
Anzidei M., Baldi
P., F. L. Chiocci, M. Marsella, E. Martorelli, A. Zanutta “Integrazione
tra un rilievo fotogrammetrico aereo e batimetria swath il DTMM (Digital
Terrain and Marine Model) del versante orientale e meridionale dell´Isola di
Palmarola (Lazio)” (2001) Bollettino della Societa´ Geologica Italiana.
De
Alteiis G., Bruno P. P., Florio G.(2001) - Interpretation of geophysical
data of the Ischia island (Italy Tyrrhenian sea) during GSM00_05 cruise –
Marani M.P., Trua
T. Thermal restriction and slab
tearing at the origin of a super-inflated spreading ridge (Marsili volcano,
Tyrrhenian Sea), J. Geophys.
Res., In press.
Trua T., Serri G.,
Marani M.P., Renzulli A., Gamberi F. Volcanological
and petrological evolution of Marsili seamount (Tyrrhenian Sea), J. Volc.
and Geotherm. Res., In press.
Gamberi F. (2001).
Volcanic facies associations in a modern volcaniclastic apron (Lipari and
Vulcano offshore, Aeolian Island Arc), Bull. Volcanol., published online.
Gamberi F. e
Marani M. (2001). Preliminary results of two oceanographic cruises over the
submarine portions of the Stromboli edifice. Annual meeting of the
coordinated project "Hazard assessment of Stromboli Volcano".
Stromboli 6-8 June 2001.
Tinti S.,
Bortolucci E., Romagnoli C. (2000). Computer simulation of tsunamis due to
sector collapse at Stromboli, Italy. J. Volcanol., Geotherm. Res., 96,
103-128.
Acocella
V., Cifelli F., Funiciello R. (2000) - Analogue models of collapse calderas
and resurgent domes. Journal of Volcanology and Geothermal Research, 104,
81-96.
Acocella
V., Cifelli F., Funiciello R. (2001) - The architecture of resurgent domes:
insights from analogue models. Journal of Volcanology and Geothermal
Research, in stampa.
Carta
Geologica a scala 1: 5.000 del versante meridionale del Monte Epomeo, isola
d´Ischia;
Carta
Morfostrutturale a scala 1:10.000 del versante meridionale del Monte Epomeo,
isola d´Ischia.
de Vita S., Orsi G., Sansivero F., Gialanella C., 2001: Volcanism and
human life at Ischia (Southern Italy) over the past 5,000 years, as deduced
from geological evidences and historical sources. Cities on volcanoes 2, Auckland,
New Zealand February 12th – 16th. Abstracts.
de Vita S., Orsi
G., Sansivero F., 2001: Volcanism and caldera resurgence at Ischia (Italy)
in the past 2.9 ka: implications for volcanic hazard assessment. EGS, XXVI
General Assembly Nice, France, 25 - 30 March 2001. Abstracts.
de Vita S., Orsi G., Piochi M., Sansivero F., (in
prep.). Volcanological and structural evolution of the island of Ischia
(Italy) over the past 10 ka.
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